104. Autoritratto (geometria variabile) (1999)

n° 2 del percorso d’arte all’aperto, ‘Fuori dall’OffiCINO’, Montegonzi
Materiale: Ferro
Dimensioni: 38 x 25,5 x 25,5

L’opera rappresenta il busto dell’artista stesso. Il titolo Autoritratto (geometria variabile) dichiara la natura stessa della rappresentazione, che vede il soggetto diviso in maniera assiale: la metà sinistra del volto mostra l’uomo secondo mimesi figurativa, con un’estrema aderenza alla realtà; la metà destra ricostruisce le proporzioni della fisiognomica tramite solidi geometrici, con prevalenza di parallelepipedi. La scultura evidenzia un concetto peculiare del lavoro di Cino, ovvero il costante confronto tra sé stesso e la sua opera. È la prima e unica volta, infatti, in cui l’artista rappresenta la propria immagine secondo uno stile geometrizzante, tipico invece delle altre opere della produzione. L’artista dichiara in questo modo il totale coinvolgimento emotivo e personale nei confronti della scultura, identificandosi in essa. È possibile constatare il processo metalinguistico messo in atto. Cino rappresenta sé stesso al termine della sua carriera, con il volto invecchiato e pieno di rughe, segno dell’età avanzata; esso riprende, secondo una resa mimetica, lo stile delle primissime sperimentazioni di fine anni Sessanta. Rielabora in questo modo un segno all’interno del suo percorso personale. Principio analogo è allora rilevabile nella metà di volto a ‘geometria variabile’: esso è realizzato secondo la resa plastica che si afferma come cifra stilistica di Cino negli anni Ottanta, tra l’altro la stessa con cui vengono realizzate le opere più emblematiche della sua produzione e più apprezzate dal pubblico. In questa scultura l’artista sembra voler riassumere quelle che sono state le differenti tappe della sua carriera artistica. Cino elabora il risultato finale tramite diversi bozzetti in terracotta (sono sei quelli rinvenuti nell’officina alla sua morte) che presentano la medesima soluzione del volto diviso in due parti uguali da forme geometriche. Echi di questa soluzione sono chiaramente riconoscibili anche in un disegno a pantone firmato dallo scultore. L’opera è stata collocata all’ingresso dell’OffiCINO ed inserita nel 2021 nel percorso d’arte all’aperto ‘Fuori dall’OffiCINO’.