2. Senza titolo (1969)

OffiCINO, Montegonzi
Materiale: Ferro
Dimensioni: 78 x 32 x 24 cm

Quest’opera rappresenta un individuo maschile di identità ignota, con un aspetto riconducibile a quello di un pescatore, o forse di un minatore o contadino: egli si mostra a petto nudo e a piedi scalzi e indossa solo un paio di pantaloni dal risvolto alto fino alle ginocchia. La scultura è stata ritrovata nel 2021 da Franco Minatti, fratello di Cino, in un punto non visibile dell’officina, durante lo sgombero del locale. L’opera si trovava infatti ben nascosta dietro agli armadi di polistirolo usati dall’artista per conservare le sue opere. È possibile ipotizzare che la volontà di nascondere la sua creazione attesti un’insoddisfazione dell’artista nei confronti della sua opera, tanto da volerla rinnegare. Per quanto Cino possa apparire severo con sé stesso, è probabile che l’opera sia il risultato di una prima fase sperimentale che, non riuscendo a raggiungere la resa plastica desiderata, fa perdere interesse all’artista. La sua realizzazione potrebbe dunque risalire all’inizio dell’attività artistica di Cino. Quest’ipotesi sarebbe confermata dal fatto che il soggetto è rappresentato secondo mimesi figurativa, e dall’evidenza che il risultato finale non nasconde l’inesperienza del giovane artista. L’intera figura è altamente sproporzionata a partire dal volto, nel quale i grandi occhi sembrano uscire dalle orbite. Le braccia risultano troppo corte e unite a mani gigantesche rispetto alla figura. Il busto è quadrato e tozzo. Quest’opera rappresenta a tutti gli effetti l’unico tentativo dell’artista di una rappresentazione della figura umana in chiave mimetica.