
29. Apocalisse (1984)

L’opera Apocalisse si colloca all’inizio del periodo di sperimentazioni che vedono i volumi farsi nettamente geometrici e compatti. Di fatto la scultura rappresenta un vero e proprio momento di passaggio, perché i volumi sono creati tramite parallelepipedi e cilindri uniti tra loro in una grande massa dal profilo netto, mentre la superficie è ancora decisamente vibrante, non levigata, come nel periodo precedente. L’opera ha come tema il momento dell’apocalisse e si possono riconoscere in essa due figure colte nel gesto drammatico, enfatizzato con estrema potenza, della fuga dalla catastrofe in un ultimissimo sforzo per la sopravvivenza. L’immagine appare complessivamente drammatica tramite i soggetti che, La figura più esterna, sulla sinistra, sorregge con immenso sforzo il personaggio al centro della composizione; quest’ultimo abbandona completamente il proprio corpo, lasciandosi sostenere. Il suo atteggiamento è completamente passivo: la testa inclinata, le gambe divaricate e il braccio destro attorno al collo del compagno. Il braccio sinistro si allunga fino al sostegno semi-cilindrico posizionato sul lato destro della composizione.