
51. Suspense (1998)

La scultura è formata da una piattaforma rettangolare su cui poggiano, una di seguito all’altra, lastre sottili dal profilo curvilineo che vanno pian piano ingrandendosi: si crea così una progressione ritmica che invita lo spettatore a seguire un determinato percorso visivo. Come suggerisce il titolo, l’opera vuole esprimere l’idea di sospensione nel tempo, che crea attesa e disorienta il pubblico. Il materiale utilizzato in questo caso non è il ferro ma il rame, che dà luogo a una certa mobilità cromatica. Non vi è un vero soggetto dell’opera e tutta l’attenzione si sposta così sul movimento in crescendo. L’artista abbandona regole e schemi precisi per lasciarsi trasportare da ciò che suggerisce e può offrire la materia stessa. L’artista a cui si ispira probabilmente Cino è Pino Pedano, di cui vede le opere Buchi di New York (1985) e Una casa nel bosco (1976) sulla rivista ‘DD. Disegnare e dipingere’ (Busnelli 1992: 42-43). L’analogia è riscontrabile nella sequenza ritmica su cui giocano le opere di entrambi gli artisti: l’opera di Cino riprende infatti il senso ritmico attraverso segmenti uguali tra loro che vanno ripetendosi nello spazio, modificando per l’appunto solo le dimensioni. Il legno dei lavori di Pedano, per quanto materiale totalmente differente dal rame, rievoca il rosso della scultura di Carlo e mostra come le opere basino la propria suggestione sul fattore cromatico.