
88. Globus tondo (2000)

L’opera Globus tondo è composta da una figura bidimensionale che viene tagliata orizzontalmente da segmenti minori. Oltre alla persistenza nell’utilizzo di figure geometriche, Cino propone nuovamente l’invito a immedesimarsi in uno spazio separato dal reale, una dimensione che trova la propria coerenza nell’astrattismo ed è proprio per questo che la scultura viene definita con il nome ‘globus’. Il senso di globalità a cui fa riferimento l’artista è inteso come un qualcosa in grado di inglobare lo spettatore, facendolo entrare in un altro mondo. Come nel caso dell’opera Senza titolo [cat. op. 87], possiamo scorgere l’influenza del lavoro di Arnaldo Pomodoro, da cui Cino riprende l’immagine di un percorso pensato affinché lo sguardo possa perdersi al suo interno.